In Italia sono 225mila (e ben 17,5 milioni in tutto il mondo) le persone che ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari e molte di queste morti si verificano prematuramente. Dal funzionamento dell’apparato cardiovascolare dipende in sostanza il 30% dei decessi, una percentuale più alta perfino delle morti per tumore. È per questo che è importante fare prevenzione e adottare corretti stili di vita.
Parte da queste evidenze l’iniziativa della Giornata mondiale del cuore, che si celebra il 29 settembre ed è giunta ormai alla diciottesima edizione. Una iniziativa alla quale ha aderito anche Piccola Casa Beata Chiara, il centro diurno integrato demenze di Bari, nel quale gli anziani sono stati sottoposti a uno screening cardiologico.
«Molti pazienti affetti da demenza – spiega la geriatra, dottoressa Roberta Chiloiro – hanno fattori di rischio cardiovascolare o assumono farmaci che possono dare interazioni e effetti sul sistema cardiocircolatorio: per questo è opportuno un controllo cardiologico ogni sei mesi d’intesa con il medico di famiglia e gli specialisti di fiducia».
Le malattie cardiovascolari non si manifestano in modo improvviso in età avanzata: molte di esse insorgono per fattori di rischio come la cattiva alimentazione, la sedentarietà, il fumo, l’abuso di alcol che agiscono precocemente e in modo silente e apparentemente senza sintomi. E che sono gli stessi fattori di rischio che spesso si associano ad altre gravi malattie, come il diabete, molti tumori e appunto la demenza. Insomma, come dice la Fondazione italiana per il cuore, il benessere comincia a partire da quei «piccoli cambiamenti nella vita di ogni giorno» che consentono di fare prevenzione e vivere in salute e più a lungo.
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